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Se una notte d'inverno un viaggiatore...
Il trasporto pubblico a Monza – dedicato ai pendolari
Democratici di Sinistra di Monza

Premessa
Qualità del trasporto
Piccoli interventi di una certa importanza
Uscita Piazza Castello
Interscambio 'totale'
Riqualificazione dell'esistente
Il biglietto chilometrico regionale
Una maggiore attenzione da parte dell'Amministrazione comunale

Premessa
Se una notte d'inverno un viaggiatore si accorgesse di quali sono le condizioni in cui
viaggia, si renderebbe conto delle scomodità e del degrado che lo circonda e forse darebbe
ragione a chi come noi, con il presente documento, intende proporre soluzioni immediate
per il miglioramento della qualità della vita del pendolare e di chi si reca fuori città con i
mezzi pubblici e in modo particolare con il treno.
 
Non si tratta evidentemente soltanto di maggiore attenzione, ma di una piccola rivoluzione
nel modo di concepire i trasporti. Alla classe dirigente di una città di 120.000 abitanti non
può e non deve interessare solo il traffico privato (quella che si suole chiamare viabilità e
che per la verità la Giunta Colombo ha egualmente trascurato), ma anche le condizioni dei
trasporti pubblici sovracomunali, che attraversano la città e che riguardano direttamente la
vita dei nostri concittadini.
 
Questo dovrebbe fare una Giunta preoccupata della vivibilità della propria città. Vediamo
come.
 
Qualità del trasporto
La prima questione da affrontare è quella dell'affollamento: è successo che a Monza alla
stazione Sobborghi e alla stazione centrale si facesse fatica addirittura a salire sul treno.
Al di là di questi casi estremi è però risaputo ed evidentemente considerato normale che su
quasi nessuno dei treni che passano dalla città nelle ore di punta ci si riesca a sedere.
Anzi, nella maggior parte dei casi, si viaggia stipati nello spazio tra i due scompartimenti -
dove si aprono le porte del treno: il biglietto per i monzesi è a prezzo pieno, ma il viaggio è
previsto solo in piedi...
Per ora la risposta degli enti coinvolti è stata in sostanza proprio questa: "Non si può fare
nulla perché solo per il tratto Monza-Milano il treno è affollato".
I cittadini ringraziano.
 
Piccoli interventi di una certa importanza
La prospettiva del piano del ferro e del cosiddetto pacchetto Bersani (previsti tra l'altro la
riapertura al trasporto passeggeri della Seregno-Saronno e il potenziamento della linea
Monza-Molteno-Oggiono-Lecco) fa ben sperare per il futuro.
Nello stesso tempo, le numerose proposte emerse negli ultimi anni - a partire dallo studio di
Benevolo per il Piano Regolatore Generale - fanno pensare che la ferrovia diventerà da
problema per la città (vedi questione interramento del tratto verso Lecco) a sua grande
risorsa, se sapremo convogliare i finanziamenti per il trasporto pubblico in qualcosa di utile
per Monza, recuperando le stazioni cittadine e sfruttando a pieno le grandi potenzialità
strategiche delle vie ferrate che attraversano la città.
C'è da capire però quando e come queste opere saranno realizzate e per quanto tempo la
situazione rimarrà quella attuale.
 
Dobbiamo fare in modo che alcune piccole ma fondamentali soluzioni vengano adottate fin
d'ora per i 'monzesi viaggiatori', tutti coloro - e sono migliaia - che la mattina e la sera
passano dalla stazione di Monza per andare a lavorare e studiare a Milano e in Brianza.
 
Uscita Piazza Castello
Prima di tutto, è necessario fare in modo che al più presto venga aperto al passaggio dei
viaggiatori l'ingresso della stazione che dà su Piazza Castello.
Il gruppo consiliare dei Democratici di Sinistra chiede dal 1999 che venga fatto questo
intervento e lo ripropone ad ogni discussione di bilancio (così è successo anche in
occasione dell'ultimo assestamento).
Se la Giunta avesse provveduto subito, i cittadini monzesi avrebbero complessivamente
risparmiato milioni di ore del loro tempo.
Il motivo è semplice e riguarda l'esistenza di un vero e proprio 'muro' che divide in due la
città: per tutti coloro che abitano nella zona Est, al di là del Lambro o della ferrovia, il
fatto di non aver accesso diretto alla stazione li costringe a percorrere tutta via Turati fino
a Largo Mazzini, ridiscendere per via Caduti del Lavoro e accedere finalmente ai binari del
treno o alle stazioni dei pullman che si trovano nelle vicinanze della stazione (nel piazzale o
lungo corso Milano).
Facciamo notare en passant che per chi si muove a piedi ciò costituisce una perdita di
tempo paradossalmente inferiore a quella che subiscono gli automobilisti (la coda è di rito in
via Turati...).
Non sarebbe più semplice escogitare un sistema per l'accesso ai binari direttamente
dall'altra parte? E' vero che lo scalo merci costituisce un ostacolo da questo punto di vista,
ma come più volte è stato ripetuto, sarebbe sufficiente prolungare il sottopassaggio che
attualmente arriva al 6° binario o, alternativamente, promuovere la realizzazione di una
passerella ciclopedonale che passi sopra le linee ferroviarie consentendo un immediato
accesso ai binari. Soluzione quest'ultima decisamente più impegnativa, che consentirebbe
però una soluzione complessiva dell'attraversamento della stazione dei pedoni e dei ciclisti,
oltre che evidentemente consentire un facile approdo ai viaggiatori.
L'Amministrazione dovrebbe guardare con grande interesse a queste soluzioni anche
perché:
- in Piazza Castello si potrebbe studiare la possibilità di ampliare l'attuale parcheggio per
ospitare un numero di auto maggiore dell'attuale;
- in Piazza Castello c'è tutto lo spazio necessario alla realizzazione di una banchina per gli
autobus per migliorare le condizioni di trasbordo tra i diversi mezzi di trasporto pubblico;
- in Piazza Castello troverà sede una funzione culturale particolarmente importante per la
città che, se fosse immediatamente collegata alla stazione dei treni e a quella degli
autobus, potrebbe essere più raggiungibile di quanto non sia oggigiorno.
 
Interscambio 'totale'
La straordinaria vicinanza della stazione al centro storico consente da subito - come
vedremo nel prossimo capitolo - di migliorare il percorso pedonale per chi proviene dal
Centro storico o vi arriva grazie alle fermate dei mezzi pubblici di Corso Milano, via Manzoni,
via Artigianelli.
E' però altrettanto necessario sostenere con particolari promozioni e sconti l'afflusso di cicli
(pensando, come i DS proposero già 4 anni fa, anche ad un servizio di noleggio),
migliorando il servizio di deposito e predisponendo un accesso più sicuro alla stazione dei
treni anche per chi proviene in bicicletta (in questo caso il problema va affrontato
nell'ambito dell'adozione del Piano Urbano del Traffico, quanto mai necessaria per risolvere il
cortocircuito viabilistico dell'area a sud di Largo Mazzini).
A questo proposito segnaliamo l'esistenza di numerose considerazioni e proposte avanzate
da tecnici e da comitati monzesi che sarebbe il caso di prendere almeno in considerazione.
 
Riqualificazione dell'esistente
Molti hanno denunciato il degrado che riguarda sia Piazza Caduti del Lavoro e i giardini della
stazione sia il percorso pedonale verso il Centro storico e la stazione degli autobus di via
Falcone e Borsellino.
Dopo la piantumazione di Corso Milano - inizialmente parziale, come denunciato dai DS con
un'interpellanza, e solo successivamente completata - è necessario riqualificare
completamente i due lati di Corso Milano fino all'incrocio con via Marsala.
Il percorso è un piccolo monumento al concetto di 'barriera architettonica'. Dal momento
che si tratta di uno dei tratti pedonali più frequentati della città sarebbe il caso di
provvedere, considerando le esigenze dei cittadini più in difficoltà.
Oltre a ciò, bisogna pensare interventi di miglioramento anche per i due sottopassaggi, che
versano in condizioni vergognose: come loro, la piazza della stazione e il giardino citato
hanno bisogno di una decisa riqualificazione, che consenta di eliminare quella sensazione
palpabile di degrado e di confusione.
Per quanto riguarda la sicurezza, oltre al miglioramento dell'illuminazione pubblica infine,
sarebbe bello vedere con maggiore frequenza qualche addetto della sicurezza pubblica
calcare quei paraggi (la sede dei Vigili urbani è dall'altra parte del 'muro' e, se vi fosse il
collegamento di cui sopra, potrebbero facilmente pattugliare la zona della stazione).
 
Il biglietto chilometrico regionale
Un'altra questione non rimandabile è la creazione di un unico biglietto regionale per tutti i
mezzi di trasporto pubblico.
I DS sostennero questa proposta nel corso della precedente legislatura, promuovendo la
campagna anche nella nostra città in occasione delle elezioni regionali del 2000.
La proposta oltre ad essere di per sé utile e convincente, avrebbe un significato particolare
per i cittadini monzesi, che pagano il biglietto da 10 km per andare a Sesto San Giovanni
(in realtà sono 5) e da 20 km per andare a Milano (in realtà sono 12) per poi dover
acquistare un altro biglietto per muoversi in Milano, ripartendo per così dire da zero ! .
L'introduzione di un unico biglietto chilometrico consentirebbe una modifica sostanziale di
questo stato di cose e una maggiore equità tra prezzo e servizio offerto.
Ciò succede già con il passante ferroviario e con il biglietto pullman+metrò e non si capisce
perché non dovrebbe funzionare tra treno, metropolitana e mezzi di superficie.
 
Una maggiore attenzione da parte dell'Amministrazione comunale
In conclusione: è fin troppo evidente che quest'ultima proposta, come quella che riguarda
le condizioni del viaggio e la promozione di nuovi servizi di interscambio, dovrebbe essere
sostenuta nelle sedi competenti dall'Amministrazione comunale.
Anche se tutto questo infatti non è sotto la sua diretta potestà, è chiaro che il ruolo
dell'Amministrazione monzese potrebbe essere importante nel creare un accordo su questi
temi con i Comuni della nostra area, anche per accelerare i processi di realizzazione di una
nuova rete di trasporti sul territorio brianzolo legata ai finanziamenti statali e regionali di
cui si è detto in precedenza.
 
Soltanto se l'Amministrazione comunale si farà carico per prima di questi problemi,
direttamente e indirettamente (discutendo delle soluzioni indicate con le Ferrovie dello
Stato, con i consorzi e le aziende di trasporto pubblico locale), questi problemi saranno
evidentemente considerati come rilevanti e forse risolti. Per il bene della nostra città.


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 9 gennaio 2002